Ulteriore riconoscimento per l’opera di Nicola Andreace
NEWS FUORI REGIONE 14 aprile 2018Massafra. In occasione della mostra “Van Gogh Multimedia Experience”, in corso fino al 29 aprile nelle sale del complesso Monumentale Guglielmo II di Monreale, l’editore Sandro Serradifalco ha ideato “Il Premio Internazionale Van Gogh”, a cui con il consulente artistico e selezionatore Rino Lucia e il critico Jose Van Roy Dalì, ha invitato pochi artisti distintisi per aver dato un importante contributo all’arte contemporanea e per rendere omaggio al grande maestro olandese.
Tra gli altri è stato invitato Nicola Andreace per il suo alto iter stilistico e professionale; così dal 14 al 22 aprile, tra le altre testimonianze artistiche attuali e dei maestri del passato, ci sarà altresì l’opera di Andreace Comunicazione in proiezione (2011, T. M. su tela, cm. 70×100), già presentata nel gennaio di quest’anno a Firenze e premiata a Venezia. In Comunicazione in proiezione, Andreace mescola grafica, pittura e simboli per raccontarci le sue riflessioni e ricordarci quanto era solito affermare, cioè: <<L’arte sconfiggerà i fantasmi del passato, lo squallore del presente, il silenzio del futuro>>.
Nel dipinto, a uno scorcio di case di Massafra strettamente affiancate e colorate di arancio, metafora della comprensione e saggezza, si contrappone diametralmente opposta in bianco e nero con linee essenziali una strada vuota con case geometricamente squadrate. Tra loro spicca un uomo, individuato non con il nome, ma con i numeri (codice fiscale, tessera d’identità, tessera sanitaria ecc.), solo, con le sue diffidenze e paure, cinico autore di soprusi, ma anche vittima, personificazione di una realtà precaria, instabile.
Completano la tela cesti di uva e una melagrana, simboli di energia vitale, ma anche di pietà. In tal modo Andreace, rappresentando la realtà, pur non volendo fare il moralista, ci svela il suo io interiore; con la sua inventiva egli trasforma le immagini in figure dell’eterno tempo e manifesta il suo immenso rispetto per la vita, sorgente della sua arte, e insistendo sulla potenza comunicativa dell’arte e sulla sua innata capacità di generare speranza, riteneva che in essa, dove storie, culture ed esperienze diverse, s’incontrano, dialogano e si confrontano, si potessero trovare quegli spunti per una riflessione e quei suggerimenti per superare la crisi dell’uomo e della società che lo circonda.
Nella foto: Comunicazione in proiezione di Nicola Andreace.
(A. N. F.)

