Genova. Omicidio di Molassana: chiesti 19 anni per Guido e Vincenzo Morso
GENOVA, NEWS, PRIMO PIANO 28 marzo 2018Genova. Diciannove anni ciascuno per Guido Morso e per il padre Vincenzo, accusati di aver volontariamente ucciso il 27enne Davide Di Maria in un appartamento di Molassana nel pomeriggio del 17 settembre 2016.
E’ questa la pena richiesta in abbreviato dal sostituto procuratore Alberto Landolfi, che ha chiesto otto anni e quattro mesi per Marco N’Diaye, inquilino della casa dove avvenne l’omicidio, per spaccio di sostanze stupefacenti e il possesso di una pistola. Il processo da oggi si svolge in rito abbreviato dopo che il pm ha riformulato alcune accuse, a partire dalla contestazione dell’omicidio anche a Vincenzo Morso, 60 anni, con precedenti penali e di polizia per associazione di stampo mafioso ed altro.
Per l’accusa i due Morso quel pomeriggio erano arrivati nell’appartamento di N’Diaye a Molassana sapendo che era una trappola e “con il colpo in canna”. “Volevano uccidere” ha detto il pm. Appena arrivati nel piccolo appartamento, ancora sulla soglia, Vincenzo Morso avrebbe immediatamente sparato un colpo con il proiettile finito conficcato in un mobile, poi l’arma si sarebbe inceppata. Nel parapiglia che ne era seguito Guido Morso avrebbe estratto un coltello con cui prima aveva ferito alle gambe N’Diaye per difendere il padre Vincenzo, poi avrebbe colpito mortalmente all’addome Di Maria, che era intervenuto forse per separare i contendenti.
Il movente dell’omicidio, per l’accusa, è un debito di droga e soprattutto il “piano” di N’Diaye, insieme a Di Maria e Beron, di andare a intaccare il territorio di spaccio dei Morso. La sentenza è attesa per il 28 maggio.
(Lara Calogiuri)

